Ed ecco un altro piatto tipico toscano
La Schiacciata con l'uva o meglio come si dice a Firenze la "Stiacciata" con l'uva.
Si tratta di un dolce di origine povera che un tempo veniva cucinato al tempo della vendemmia per le sagre contadine e le sue modeste origini sono ben testimoniate dalla semplicità dei suoi ingredienti: pasta da pane, olio d'oliva, zucchero ed uva nera.
Per quest'ultima la tradizione vuole che si usi solo la uva canaiola, dai chicchi piccoli e con molti semi (era una qualità inferiore, poco adatta alla vinificazione), anche se questa sta lentamente scomparendo dai vitigni toscani.
Si gusta rigorosamente ben raffreddata, meglio il giorno dopo, per dare modo allo zucchero di fondersi con quello dell'uva e far assumere alla schiacciata il suo inconfondibile sapore.
A casa mia veniva fatta ogni anno ma a me non è mai piaciuta, adesso che sono "cresciuta" mi piace apprezzare questi semplici sapori della mia terra e così ho deciso di farla, anche se non era l'uva canaiola, ma purtroppo l'uva era quella del supermercato, fra l'altro nemmeno tanto saporita,
Ingredienti:
1 kg di uva nera da vino
350 gr di Farina 0 Manitoba MOLINO
20 gr di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
8 cucchiai di zucchero
olio evo
sale
In un bicchiere di acqua tiepida sciogliere il lievito di birra.
Preparare sul piano di lavoro la farina e impastarla con l'acqua e lievito
4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d'olio ed un pizzico di sale.
Impastare fino a che non vi viene un panetto liscio ed omogeneo
Far lievitare la pasta per almeno 1 ora, coperta da un canovaccio e lontano da sbalzi di temperatura.
L'impasto ottenuto dovrà essere diviso in due parti non uguali, per la preparazione della base (più abbondante) e del secondo strato (copertura).
Stendere la pasta piuttosto sottile
ed adagiarla in una teglia rettangolare d'allumini con il bordo alto.
Far debordare la pasta dai bordi, riempire la base con i chicchi d'uva ben lavati ed asciugati, lasciandone da parte per il secondo strato.
Cospargetevi sopra 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio.
Ripiegare i bordi del dolce verso l'interno e stenderci sopra il secondo strato di pasta.
Con e punte delle dita creare delle piccole fossette sulla pasta avendo comunque cura di non bucarla.
Distribuirvi sopra l'uva rimanente e cospargetevi sopra altri 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio.
Cuocere in forno a 180° per ca 50 minuti.
Come già spiegato prima, la sTIacciata con l'uva si gusta rigorosamente ben raffreddata, meglio il giorno dopo, per dare modo allo zucchero di fondersi con quello dell'uva e far assumere alla schiacciata il suo inconfondibile sapore.
La Schiacciata con l'uva o meglio come si dice a Firenze la "Stiacciata" con l'uva.
Cos'è la Schiacciata con l'uva?
Per quest'ultima la tradizione vuole che si usi solo la uva canaiola, dai chicchi piccoli e con molti semi (era una qualità inferiore, poco adatta alla vinificazione), anche se questa sta lentamente scomparendo dai vitigni toscani.
Si gusta rigorosamente ben raffreddata, meglio il giorno dopo, per dare modo allo zucchero di fondersi con quello dell'uva e far assumere alla schiacciata il suo inconfondibile sapore.
A casa mia veniva fatta ogni anno ma a me non è mai piaciuta, adesso che sono "cresciuta" mi piace apprezzare questi semplici sapori della mia terra e così ho deciso di farla, anche se non era l'uva canaiola, ma purtroppo l'uva era quella del supermercato, fra l'altro nemmeno tanto saporita,
Ingredienti:
1 kg di uva nera da vino
350 gr di Farina 0 Manitoba MOLINO
20 gr di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
8 cucchiai di zucchero
olio evo
sale
In un bicchiere di acqua tiepida sciogliere il lievito di birra.
Preparare sul piano di lavoro la farina e impastarla con l'acqua e lievito
4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d'olio ed un pizzico di sale.
Impastare fino a che non vi viene un panetto liscio ed omogeneo
Far lievitare la pasta per almeno 1 ora, coperta da un canovaccio e lontano da sbalzi di temperatura.
L'impasto ottenuto dovrà essere diviso in due parti non uguali, per la preparazione della base (più abbondante) e del secondo strato (copertura).
Stendere la pasta piuttosto sottile
ed adagiarla in una teglia rettangolare d'allumini con il bordo alto.
Far debordare la pasta dai bordi, riempire la base con i chicchi d'uva ben lavati ed asciugati, lasciandone da parte per il secondo strato.
Cospargetevi sopra 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio.
Ripiegare i bordi del dolce verso l'interno e stenderci sopra il secondo strato di pasta.
Con e punte delle dita creare delle piccole fossette sulla pasta avendo comunque cura di non bucarla.
Distribuirvi sopra l'uva rimanente e cospargetevi sopra altri 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio.
Cuocere in forno a 180° per ca 50 minuti.
BON APPETIT!!!
Uhm adesso comunque si preferisce un'uva con meno semi, da bambina non mi piaceva perchè ero in perenne lotta con i semini! E in alcune versioni si trova anche un'aggiunta di anice che dà maggior profumo :)
RispondiEliminapensa che in una ricetta ho trovato scritto: non levare assolutamente i semi! a presto!
RispondiEliminaMa sapevate che i semini che noi scartiamo tanto accuratamente sono ricchissimi di acido linoleico, un acido grasso polinsaturo che contiene l'omega sei? Sono quindi ottimi antiossidanti, ipocolesterolomizzanti e perfino...lassativi! Perciò...mandiamoli giù, non possono fare che bene! Detto ciò Simo,un paio di domande: l'acino rimane integro o il suo succo si amalgama all'impasto cuocendo? E oltre l'uva, si può mettere altra frutta, per esempio pesche o pere variando magari la quantità di zucchero? nell'attesa di una risposta me ne vado a nanna che è mooooolto tardi!!!! Un bacino dolce ciaoooooo :)
RispondiEliminano che i semini fossero così pieni di "caratteristiche" non lo sapevo proprio, ma io sinceramente...li mangio sempre...sarà che ci sono abituata, non mi danno noia.
RispondiEliminaGli acini un po' rimangono integri altri si aprono e quindi rilasciano il succo che viene amalgamato dalla schiacciata, ed è proprio questa la particolarità di questo dolce.
Non credo proprio che altri frutti siano ugualmente adatti come l'uva...quindi non te lo consiglio...però se ti vuoi lanciare in una nuova ricetta..ma non lo dire ai Fiorentini! ahhahha :) un bacione Lelletta :)
mmmmmm.....sicuramente hai ragione...ma se mi gira magari metà dose con le pesche..ti farò sapere! (mmm ma tu sei fiorentina??) altrimenti non te lo potrò dire! ahahahah :) grazie ricambio il bacione Simo! :)
RispondiEliminammmmmm.....sicuramente hai ragione...ma se mi gira magari metà dose con le pesche..ti farò sapere! (mmm ma tu sei fiorentina??) altrimenti non te lo potrò dire! ahahahah :) grazie ricambio il bacione Simo! :)
RispondiEliminache belli tutti i tuoi commenti sdoppiati :)
RispondiEliminasenti metti quello che ti pare...basta che dopo tu non mi venga a cercare...perchè secondo me...unviene! ;)
Brava! proprio STiacciata si dice! l'ho fatta anche io quest'anno perchè come te ho inizato ad apprezzarla solo da grande:-) ho visto anche la cecina che mi fa impazzire solo che qui in svizzera non trovo la farina di ceci...dovrò rinunciare. Complimenti comunque e a presto!
RispondiEliminaanch'io ho un'amica Svizzera..magari te la faccio avere da lei! ahhahaha
EliminaSì Sì STIACCIATISSIMA! :)
Simo... valgono solo ricette pubblicate dopo il 7 marzo 2013!
RispondiEliminami dispiace cara!